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Supervisioni per educatori

Il centro propone tra le sue attività di formazione, la costante e continua supervisione degli educatori.
Il lavoro dell’educatore è molto complesso; oltre al lavoro con il singolo ragazzo, deve gestire anche i rapporti con la famiglia e con la scuola. Il suo bagaglio è sia teorico (capacità nella comprensione dei test e delle relazioni, competenze su DSA e BES, Legge 170) che tecnico (mappe, strumenti compensativi/dispensativi).
Dopo aver svolto un apposito corso di formazione con i referenti del centro, gli educatori iniziano a lavorare ma non vengono mai lasciati soli.
La supervisione ha l’obiettivo cogliere i nodi più problematici dell’intervento domiciliare e cercare – nel confronto di équipe – di trovare delle soluzioni efficaci.
Il centro propone agli educatori che hanno una formazione teorica ma sono agli inizi del lavoro, ma anche a chiunque ne facesse richiesta, un percorso di supervisione dei casi sia individuale che di gruppo.
La supervisione individuale aiuta nella comprensione del caso e delle varie dinamiche relazionali, la supervisione di gruppo è molto efficace nel trarre insegnamenti anche dai casi degli altri colleghi e garantisce la possibilità di potersi confrontare, di dare e ricevere consigli, di fare rete.
La frequenza e la durata del percorso di supervisione viene concordata con il referente del caso.

Gruppi educativi

Sono gruppi di intervento psicoeducativo sugli apprendimenti, con l’obiettivo di potenziare la abilità acquisite nel percorso di tutoraggio attraverso la relazione con i membri del gruppo.
I gruppi educativi avanzati si rivolgono a quei ragazzi che nel loro percorso di tutoring didattico sono già a buon punto e si apprestano a terminare il loro percorso.
Il gruppo educativo ha lo scopo di funzionare come uno svezzamento dolce verso l’autonomia; favorendo nel confronto con gli altri un innalzamento dell’autostima e dell’autoefficacia percepita.
La frequenza è di un incontro settimanale da due ore, il gruppo è composto da 4-5 ragazzi su un livello omogeneo; ognuno porta i compiti che ha da fare e i propri strumenti di lavoro.
Ognuno inizia a lavorare in autonomia avendo due tipi di supporto, quello del tutor, supervisore e facilitatore dei processi, ma soprattutto il supporto degli altri partecipanti.
Le strategie di peer education favoriscono l’affiorare di nuove risorse, poiché si sperimenta la possibilità di appoggiarsi ai consigli e alle risorse degli altri componenti del gruppo.
Il mutuo aiuto, il toccare con mano che ognuno può eccellere in un ambito ed essere meno bravo in un altro, allevia tantissimo l’angoscia che spesso questi ragazzi si portano dietro, ovvero il peso di dover essere bravissimi in tutto. In più avere la possibilità, forse mai sperimentata di essere aiutanti oltre che aiutati, fa emergere una serie di motivazioni e di atteggiamenti propositivi nuovi e funzionali.