Identificazione precoce dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

bimbo-che-legge1di Teresa Mauro

Come possiamo aiutare i nostri bambini?

Lavorare in un’ottica di prevenzione ed identificazione precoce permette l’evoluzione e il consolidamento delle competenze necessarie agli apprendimenti futuri. Le istituzioni scolastiche provvedono a segnalare alle famiglie le eventuali evidenze, riscontrate nelle prestazioni quotidiane in classe e persistenti nonostante l’applicazione di adeguate attività di recupero didattico mirato, di un possibile disturbo specifico di apprendimento, al fine di avviare il percorso per la diagnosi ai sensi dell’art. 3 della Legge 170/2010.

A tal proposito, si intende evidenziare l’importanza degli SCREENING. Durante la scuola dell’infanzia l’insegnante può osservare già l’emergere di difficoltà più globali, ascrivibili ai quadri di Disturbi Specifici dell’Apprendimento, quali:

  • Difficoltà di orientamento
  • Difficoltà nella discriminazione e nella memorizzazione visiva sequenziale
  • Dominanza laterale non adeguatamente acquisita
  • Difficoltà nell’esecuzione autonoma delle attività
  • Difficoltà grafomotorie

Ma quali sono i campanelli d’allarme? Cosa devono considerare anche i genitori?

  • Pregresso e concomitante disturbo specifico del linguaggio
  • Prestazione fortemente deficitaria nelle prove sulle abilità metafonologiche
  • Ridotte abilità visive e attenzionali

Ma prima ancora di saper leggere e scrivere, il bambino dovrà possedere la consapevolezza della struttura fonologica del linguaggio. Di cosa si tratta? Il bambino dovrà essere in grado di riflettere sulla sua lingua orale e sulla veste acustica delle parole, indipendentemente dal suo significato. blocks-2507102_1920Tra i 4 e i 5 anni, infatti cominciano spontaneamente a capire che le parole sono formate da tanti pezzetti (sillabe), poi intorno ai 6 anni scoprono che i pezzetti possono essere ancora più piccoli (fonemi); si sviluppano così le Competenze MetaFonologiche e così apprendono a scrivere e leggere. Sono così importanti? Nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e nei primi due anni della scuola primaria le abilità metafonologiche assumono una grande importanza nell’apprendimento della lingua scritta. Le Competenze Metafonologiche (segmentazione, fusione sillabica, riconoscimenti di sillaba iniziale, elisione di sillaba iniziale, riconoscimento di rime) sono un prerequisito fondamentale per l’accesso al linguaggio scritto, in quanto sono la capacità di percepire e riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole e poi di manipolarli. Per far sì che tutto ciò avvenga, anche soltanto sotto forma di gioco, è necessaria la “presenza” della Memoria di Lavoro (WM), una memoria speciale che aiuta non solo a ricordare i singoli fonemi ma anche ad elaborarli e a trasformarli in grafemi, tutto in autonomia. Purtroppo, non per tutti i bimbi questo avviene in modo naturale e anche laddove ci sia un insegnamento mirato può non arrivare ad esserci un apprendimento automatico.

Cosa fare?

Quando i dubbi emergono, bisogna parlare con gli insegnanti al fine di valutare con oggettività le prestazioni in autonomia del bambino e poi rivolgersi ad un professionista, il logopedista che, dopo un’accurata anamnesi, in tal caso proporrà una valutazione delle abilità metafonologiche per capire se il bambino disponga o meno di tutti gli strumenti necessari per affrontare con successo gli apprendimenti previsti nel suo percorso scolastico.

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