L’importanza di dire no ai propri figli…

“ I figli…so’ pezzi ‘e core” così s’intitolava un famoso film del 1981. Mai affermazione fu più azzeccata per descrivere quanto sia difficile per un genitore dire di no alle richieste di un figlio. Chi è genitore sa benissimo come il cuore si stringa in una morsa quando si trova nella condizione di non assecondare le richieste del figlio.
Cari genitori considerate però che questo dire no è un regalo estremamente prezioso che fate ai vostri figli. Perché l’utilizzo circostanziato del divieto è molto formativo.
In particolari i bambini con deficit di attenzione o iperattività (leggi articlo su adhd), non riuscendo a controllare gli stati emotivi hanno bisogno di regole chiare e punti di riferimento esterni che permettano di apprendere la capacità di modulare e adattare le emozioni al contesto.

L’esperimento delle marshmallow

Esperimento MischelVorrei soffermarmi ora su quanto sia importante far sì che i nostri bambini siano in grado di rimandare il soddisfacimento di un piacere immediato. Per spiegare ciò voglio narrare al gentile lettore uno dei più lunghi esperimenti di psicologia comportamentale iniziato da Mischel nel 1972 e terminato circa 18 anni dopo. L’esperimento è molto semplice:

  • a un bambino di quattro anni viene offerta una caramella zuccherosissima (marshmallow)
  • e un’altra gli è promessa se non cede alla tentazione di mangiarsi entro quindici minuti quella che ha di fronte a sé.

I risultati

Circa seicento bambini sono stati messi di fronte a questa prova. Come è possibile intuire ciò è estremamente difficile per un bambino e infatti solamente 100 di questi furono in grado di resistere: quindi solamente uno su sei ottenne la seconda caramella.
L’esperimento non si concluse in questa fase in quanto Mischel ebbe la pazienza di seguire tutti i seicento bambini per altri diciotto anni.
Nel corso dei quali furono somministrati questionari durante le diverse fasi della vita (pubertà, adolescenza, prima età adulta) che andavano a misurare alcuni loro aspetti caratteriali e il successo prima scolastico e poi lavorativo. Cosa emerse?

  • Coloro capaci di esercitare un controllo sugli impulsi immediati (ovvero quelli che hanno avuto la capacità di non mangiare il marshmallows) risultavano anche avere risultati scolastici migliori.
  • Di contro i più golosi, incapaci di posticipare una gratificazione, avevano più probabilità di sviluppare problemi comportamentali, godevano di bassa autostima e venivano visti dagli altri come testardi, frustrati e invidiosi.

Cosa ci insegna questo esperimento?

Niente che la cultura popolare non ci abbia detto già ovvero che l’impegno paga sempre. Non è forse vero che chi dedica ore allo studio e rinuncia a qualche periodo di gioco ha qualche successo scolastico in più o che chi lavora sodo viene apprezzato molto di più del fannullone?
Ma dove viene appresa la capacità d’impegnarsi? Dove viene appresa la capacità di posticipare una gratificazione? Di regolare gli stati emotivi? Senza dubbio la palestra principale dove esercitare tali capacità è la famiglia dove i genitori hanno il ruolo e la capacità per dire di no.
Quei “no” sono semi che danno grandi frutti:

  • i bambini crescono più sicuri e sereni perché si accorgono che c’è qualcuno che sta provvedendo a loro;
  • imparano a posticipare le gratificazioni;
  • sviluppano la capacità di autoregolazione.

Nelle esperienze famigliari si sviluppa la capacità di controllare un impulso, di modulare una risposta istintiva e di sviluppare la capacità di controllo sulle emozioni. Man mano che il bambino cresce renderà interno questo modello di comportamento.
Quindi miei cari genitori, quando nostro figlio si lamenta o si oppone alle nostre richieste armiamoci d’impegno e sopportando la dolorosa stretta al cuore… facciamo un bel regalo ai nostri ragazzi donandogli un bel NO!

Dott. Mariano Moroni
Psicologo-Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
marianomor@libero.it
3491052557

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